MAL DI TESTA
Esistono diversi tipi di mal di testa, o cefalea, codificati in base alle caratteristiche dei sintomi. Le cefalee vengono classificate come primarie (senza una causa apparente) e secondarie (conseguenti ad un problema preciso).
Le cefalee primarie più comuni sono la Cefalea di Tipo Tensivo e l’Emicrania, e sebbene con caratteristiche diverse, entrambe sono caratterizzate da un’origine multifattoriale, verosimilmente riconducibile ad uno stato di ipereccitabilità e irritabilità di alcune strutture del sistema nervoso centrale. Questo significa che il cervello elabora in maniera alterata e sovradimensionata alcuni degli stimoli che riceve, contribuendo a scatenare o peggiorare un attacco di mal di testa. Questi stimoli possono essere riconducibili a stress termico (caldo/freddo), stress emotivo, disturbi del sonno, intolleranze alimentari, disturbi visivi o oculomotori, dolori articolari cervicali, dolori muscolari (trigger o tender points), disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare. Tra le persone con Cefalea di Tipo Tensivo ed Emicrania, più dell’80% riferisce dolore o rigidità cranio-cervicale e tra il 50-70% dolori mandibolari.
Esistono anche forme di cefalea secondaria, come la Cefalea Cervicogenica e la Cefalea da Disordine Temporomandibolare, che sono causate direttamente da disturbi di mobilità articolare o di rigidità muscolare relativi al tratto cervicale della colonna o all’articolazione temporomandibolare.
TRATTAMENTO
Il trattamento delle cefalee secondarie ad origine cervicogenica o temporomandibolare consiste nell’individuare durante la valutazione fisioterapica le specifiche strutture da cui originano i sintomi e trattarle tramite mobilizzazioni/manipolazioni articolari, tecniche miofasciali e di neurodinamica. Questo trattamento manuale, associato a specifici esercizi, risulta di straordinaria efficacia nel trattare questo tipo di patologie.
Il trattamento delle cefalee primarie richiede invece un tipo di intervento multidisciplinare. Innanzitutto è necessario un inquadramento medico neurologico e successivamente una valutazione fisioterapica per individuare, tramite apposite manovre e test, quanto i fattori cervicali e temporomandibolari siano influenti nella cefalea lamentata dal paziente. Se ritenuti rilevanti verranno trattati in maniera specifica tramite mobilizzazioni/manipolazioni articolari, tecniche miofasciali e di neurodinamica, esercizi specifici. Questo tipo di trattamento riduce significativamente l’irritabilità del sistema nervoso e contribuisce a diminuire, spesso in maniera importante (50%), la frequenza, la durata e l’intensità degli attacchi, e migliora la responsività al trattamento farmacologico. In questo tipo di disturbi il fisioterapista, oltre al trattamento manuale delle afferenze cervicali e temporomandibolari, può aiutare il paziente a ritornare gradualmente ad uno stile di vita sano e attivo, mettendolo in condizione di iniziare e/o riprendere la pratica di attività fisica aerobica (fondamentale per mantenere i benefici e ridurre ulteriormente la sensibilizzazione del sistema nervoso).